A partire da aprile 2025, i contenitori di Google Tag Manager caricheranno automaticamente un tag Google
Forse avete già notato che ieri Google Ads ha inviato una mail a parecchi account. Venerdì scorso, infatti, mi era già capitato di vedere un messaggio in uno dei GTM di un mio cliente che recitava “È stata rilevata la mancanza di un tag Google”. Dopo aver verificato, ho notato che il tag era lì – un classico caso in cui GTM si “confonde” e tira fuori un falso allarme (sì, capita anche ai migliori!).
Con la mail di ieri, riguardante l’installazione di Google Ads e GTM, tutto ha cominciato ad avere un senso. Dal momento che la comunicazione sta generando un bel po’ di domande (è stato l’argomento caldo su LinkedIn), ecco un riassunto di cosa stia succedendo, utile anche se un cliente vi dovesse chiedere spiegazioni:
In pratica:
Google ha deciso di rendere il tracking un po’ più “smart”. Se Ads o Floodlight vengono caricati su un sito senza che, prima, sia stato attivato un Google Tag, il sistema caricherà automaticamente lo script del tag di Google prima di processare gli eventi (come visualizzazioni di pagina, acquisti, ecc.). Ogni evento di Ads o Floodlight porta con sé un ID – che può essere, ad esempio, un ID di conversione o di configurazione – e GTM controlla se il corrispondente gtag.js è già presente. Se non lo trova, lo inserisce in automatico.
Questa modifica serve a sistemare una situazione abbastanza comune: molte volte i tag degli annunci vengono implementati su GTM senza che sia presente un Google Tag “completo”. Così, Google si sta semplicemente assicurando che ogni evento venga tracciato con tutte le informazioni necessarie, senza richiedere l’aggiornamento manuale di ogni container GTM.
Se la tua configurazione rientra in questi casi, hai due opzioni:
• Inserire un tag Google in GTM con l’ID degli annunci (potresti ricevere un avviso in GTM a riguardo).
• Oppure lasciare che Google si occupi dell’operazione automaticamente a partire dal 10 aprile.
E cosa cambia, in pratica?
• Se sul sito è già presente un Google Tag che si attiva prima degli eventi, niente cambia.
• Se invece manca o è configurato in modo errato, GTM caricherà automaticamente la libreria gtag.js corretta prima di elaborare l’evento, includendo tutta la configurazione necessaria. Niente nuovi tag verranno creati e il container rimarrà invariato.
Un’ultima nota: l’avviso in GTM era un falso positivo, e la mail di Google è stata inviata in maniera generalizzata. Quindi, se avete visto qualche notifica strana, non preoccupatevi troppo – è solo il sistema che si prende qualche libertà in più!
Restiamo con lo sguardo verso il futuro del tracking, sempre pronti a evolverci insieme alle innovazioni tecnologiche senza averne paura!
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